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Riccio (Erinaceus europaeus)

Protetto
Riccio (Erinaceus europaeus)

Descrizione Generale del Riccio (Erinaceus europaeus)

Il riccio europeo (Erinaceus europaeus) è un piccolo mammifero notturno solitario, abile scavatore, insettivoro appartenente alla famiglia degli Erinaceidi. È diffuso in tutta Europa, compresa l’Italia, e svolge un ruolo ecologico importante grazie alla sua dieta, composta principalmente di insetti, vermi, lumache e altri invertebrati. I ricci sono noti per la loro caratteristica corazza di aculei, che utilizzano come difesa contro i predatori, arrotolandosi su sé stessi in una palla spinosa.

Identificazione del Riccio: Caratteristiche Fisiche Distintive (Maschio/Femmina)

Nella specie del riccio comune, il dimorfismo sessuale è poco pronunciato. I maschi tendono a essere leggermente più grandi delle femmine, ma le differenze sono minime e difficilmente distinguibili a occhio nudo. I Ricci generalmente hanno un corpo arrotondato con spine affilate di colore marrone chiaro a scuro. Il muso, il ventre e le zampe sono coperti da peli di colore marrone chiaro e presenta occhi piccoli e scuri.

Il riccio comune si distingue dal riccio africano (Atelerix albiventris), che viene spesso tenuto come animale domestico. Il riccio africano ha dimensioni generalmente più piccole e un mantello più chiaro, tendenzialmente bianco rispetto al riccio europeo, ed è meno tollerante al freddo.

Gestione e Primo Soccorso di un Giovane di Riccio

Se si trova un giovane di riccio, è importante non avvicinarsi immediatamente. Può capitare infatti che nel periodo primaverile/estivo vengano rinvenuti giovani ricci e qualora non siano feriti o visibilmente in difficoltà non deturpare il nido ne tantomeno toccarli, dato che la madre potrebbe essersi momentaneamente allontanata per procacciarsi cibo. Molti giovani ricci a terra sono in realtà in un normale processo di crescita, salvo evidente stato di denutrimento (forma affusolata e non arrotondata) . Più insolito è il ritrovamento di un riccio vagante di giorno, essendo animali notturni. Se il giovane sembra ferito, contatta il centro di recupero animali. Non tentare di alimentare o idratare l’animale senza istruzioni specifiche.

Alimentazione Naturale e Modalità di Nutrizione in Caso di Soccorso del Riccio

I Ricci sono onnivori e si nutrono principalmente di insetti, vermi, lumache, ragni, frutta e funghi. Ricordiamo che è severamente vietato dare da mangiare ad un animale selvatico potrebbe alterare il comportamento naturale della fauna e influenzare negativamente l’equilibrio ecologico pena sanzioni amministrative o penali, a seconda delle circostanze. Rivolgersi a personale esperto.

Habitat Naturale e Comportamento Tipico del Riccio

Il riccio europeo è diffuso in tutta la regione Marche, soprattutto nelle aree boschive, nei giardini, e nelle zone rurali. Grazie alla sua capacità di adattarsi a vari ambienti, si trova sia in zone collinari che pianeggianti, ed è spesso avvistato vicino agli insediamenti umani. Sono notoriamente notturni e trascorrono il giorno riposando in un nido di foglie e erba.

Problemi di Salute Comuni del Riccio e Riconoscimento dei Segnali di Malessere

I Ricci possono soffrire di vari problemi di salute, tra cui parassiti, malattie della pelle, problemi dentali e traumi fisici. Segnali di malessere possono includere apatia, perdita di peso, difficoltà a camminare o rotolamento costante in una palla.

Legislazione Locale e Nazionale per la Protezione del Riccio

Il riccio europeo è una specie protetta in Italia e in gran parte d’Europa. La Legge 11 febbraio 1992, n. 157 tutela il riccio come specie di fauna selvatica omeoterma, vietando la cattura, l’uccisione e il commercio. Questa protezione è estesa per garantire la conservazione delle popolazioni naturali.

Come Contattare il CRAS Marche in caso del Riccio Ferito: Misure Preliminari e Cosa Aspettarsi

Se trovi un Riccio ferito, è importante contattare immediatamente il CRAS Marche. Ricorda di fornire il più possibile dettagli sulla posizione e sullo stato dell’animale. Non tentare di maneggiare l’animale senza l’assistenza di un professionista.

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