Descrizione Generale del Pipistrello (Chiroptera sp.)
Il termine Pipistrello (Chiroptera sp.) si riferisce a un ordine di mammiferi notturni che comprende oltre 35 specie riconosciute in Italia (oltre 1400 nel mondo), rendendo i chirotteri l’ordine di mammiferi più numeroso a livello nazionale, poiché rappresentano oltre un terzo delle specie di mammiferi presenti nel paese. Questa ampia varietà riflette l’importante ruolo ecologico dei pipistrelli, che si nutrono principalmente di insetti, contribuendo a controllare le popolazioni di insetti, tra cui le zanzare e altri insetti “nocivi”. Distribuiti su ogni continente tranne l’Antartide, i pipistrelli sono gli unici mammiferi capaci di volare attivamente.
Identificazione del Pipistrello: Caratteristiche Fisiche Distintive
Le dimensioni dei pipistrelli presenti in Italia possono variare notevolmente, dalle specie più piccole di pipistrello nano, che pesano circa 4-8 grammi e hanno un’apertura alare di circa 20-25cm, alle specie più grandi come la nottola che possono pesare fino a 40 grammi con un’apertura alare che supera i 40 cm. Tuttavia, tutte le specie di pipistrelli hanno un corpo piccolo e compatto, con un mantello di pelo corto che varia in colore dal marrone al grigio, nero o rossiccio, a seconda della specie.
Le ali dei pipistrelli sono formate da una membrana di pelle sottile e flessibile (chiamata patagio) che si estende tra le dita allungate delle mani e fino ai fianchi. La maggior parte delle specie ha grandi orecchie mobili che le aiutano a captare i suoni degli ultrasuoni utilizzati per l’ecolocalizzazione. Alcune specie, come l’orecchione comune (Plecotus auritus), hanno orecchie estremamente lunghe rispetto al corpo.
Alimentazione Naturale e Modalità di Nutrizione del Pipistrello
La dieta dei pipistrelli varia a seconda della specie. I pipistrelli italiani sono prevalentemente insettivori e presentano una dentatura specializzata per frantumare l’esoscheletro degli insetti. Hanno denti affilati e sottili per masticare efficacemente prede come zanzare, moscerini, falene, coleotteri e altri insetti notturni, svolgendo un ruolo importante nel controllo delle popolazioni di insetti.
Habitat Naturale e Comportamento Tipico del Pipistrello
I pipistrelli possono essere trovati in una vasta gamma di ambienti, dai boschi dell’entroterra, grotte e alle zone urbane. Durante il giorno, i pipistrelli si riposano in luoghi riparati come grotte, crepe degli alberi, soffitte o edifici abbandonati. Molti pipistrelli italiani entrano in letargo durante l’inverno, rifugiandosi in luoghi protetti come grotte, cavità naturali o edifici. Sono animali sociali e spesso formano colonie di diverse dimensioni.
Problemi di Salute Comuni del Pipistrello e Riconoscimento dei Segnali di Malessere
I pipistrelli possono tollerare e sopravvivere a virus che causerebbero patologie anche letali negli esseri umani. Di fatto vengono definiti ospiti serbatoio, nella quale il patogeno vive e si moltiplica, spesso senza provocare in loro una malattia clinica evidente. Va sottolineato che, in natura, il contatto diretto o indiretto tra chirottero e l’uomo, quantomeno in occidente, è un evento rarissimo e eventi come il salto di specie (spillover) di un virus è un meccanismo molto complesso che richiede un approfondimento a parte. Indubbiamente l’uomo attraverso l’alterazione degli ecosistemi (deforestazione, urbanizzazione, desertificazione e agricoltura intensiva) spinge animali selvatici, come i pipistrelli (particolarmente sensibili alla degradazione degli habitat), a vivere più in prossimità dell’uomo.
I pipistrelli generalmente possono subire una serie di problemi di salute, sia a livello individuale che di popolazione, dovuti a cause naturali, ambientali e antropiche. Alcune malattie che colpiscono i pipistrelli possono avere anche implicazioni zoonotiche, ovvero possono trasmettersi agli esseri umani.
I pipistrelli possono essere suscettibili a infezioni fungine (Istoplasmosi, WSN…), parassiti esterni (acari, pulci e zecche), infezioni batteriche (leptospirosi, salmonella…), infezioni virali (rabbia, coronavirus…), traumi da collisioni con finestre, auto o pale eoliche e predazione da parte di rapaci, gatti o altri carnivori che possono ferirli gravemente o renderli incapaci di nutrirsi correttamente.
È importante non maneggiare direttamente i pipistrelli, in quanto possono mordere se si sentono minacciati.
Legislazione Locale e Nazionale per la Protezione del Pipistrello
In Italia e in molti altri paesi, i pipistrelli sono protetti dalla legge. È illegale uccidere, catturare o disturbare i pipistrelli, o danneggiare o distruggere i loro rifugi.
Le principali normative che tutelano i pipistrelli in Italia e nelle Marche sono:
- Direttiva Habitat (92/43/CEE): I pipistrelli sono elencati nell’Allegato II e IV, che richiedono una protezione rigorosa delle specie e dei loro habitat.
- Legge 11 febbraio 1992, n. 157: Tutela la fauna selvatica omeoterma, inclusi i pipistrelli, vietando la cattura, il danneggiamento dei rifugi e l’uccisione degli animali.
- Convenzione di Bonn e Convenzione di Berna: Entrambe proteggono i pipistrelli come specie migratorie e prevedono azioni per la conservazione delle popolazioni.
Come Contattare un Centro di Recupero in caso di Pipistrello Ferito: Misure Preliminari e Cosa Aspettarsi
Se si trova un pipistrello in difficoltà, è importante contattare il centro di recupero della fauna selvatica. Non si dovrebbe cercare di maneggiare direttamente il pipistrello. Se è necessario spostarlo, è meglio utilizzare un oggetto come un guanto o un panno spesso per proteggersi. Il pipistrello dovrebbe essere posto in una scatola sicura e tenuto in un luogo tranquillo fino all’arrivo dell’aiuto.
Qualora venisse trovato un piccolo di pipistrello indenne è possibile effettuare il ricongiungimento in sicurezza come indicato nel sito tutelapipistrelli di seguito riportato.



