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Occhiocotto (Sylvia melanocephala)

Protetto
Occhiocotto (Sylvia melanocephala)

Descrizione Generale dell’Occhiocotto (Sylvia melanocephala)

L’occhiocotto (Curruca melanocephala) è un piccolo passeriforme appartenente alla famiglia dei Silvidi. Misura 13-14 cm di lunghezza, con un’apertura alare di circa 18 cm e un peso che varia dai 9 ai 14 grammi. È noto per il suo caratteristico “cappuccio” nero che contrasta con il bianco della gola e il grigio del corpo. Nelle Marche, è comune in ambienti mediterranei, come cespuglieti, macchie, boschi aperti e anche giardini.

Identificazione dell’Occhiocotto: Caratteristiche Fisiche Distintive

L’occhiocotto è facilmente riconoscibile per il cappuccio nero nei maschi, che copre la testa fino al collo, e per il caratteristico anello perioculare rosso che spicca sugli occhi scuri. Le femmine e i giovani presentano un cappuccio grigio-brunastro meno marcato. Il resto del corpo è grigio con tonalità più chiare sul ventre e la gola. Il dimorfismo sessuale è evidente: i maschi hanno un cappuccio nero lucido e contrasti più netti, mentre le femmine e i giovani hanno colori più tenui, con cappuccio grigio-bruno.

L’occhiocotto può essere confuso con altre Curruca, come la sterpazzolina (Curruca cantillans), ma si distingue per il cappuccio nero o grigio-bruno e l’anello oculare rosso. Rispetto alla capinera (Sylvia atricapilla), ha un corpo più compatto e l’anello oculare distintivo.

Gestione e Primo Soccorso di un Occhiocotto

Se trovate un occhiocotto in evidente difficoltà, avvicinatevi con calma per non spaventarlo. Valutate se si tratta di un adulto debilitato o di un giovane/pullo.

  • Se è un pullo incolume in fase di svezzamento: Non toccatelo. Spesso i giovani vengono trovati a terra durante l’apprendimento al volo, ma i genitori sono nelle vicinanze. Suggerire di posizionarlo in un luogo sicuro, come sopra un cespuglio o una siepe, e osservare a distanza. Se il piccolo appare ferito o in pericolo, è necessario intervenire.
  • Adulti debilitati o giovani in pericolo: Utilizzate un panno morbido per coprire l’animale e calmarlo. Sistemate l’occhiocotto in una scatola forata imbottita con carta morbida o tessuto per proteggerlo durante il trasporto. Evitate di maneggiarlo più del necessario per ridurre lo stress.

Non somministrate cibo solido, ma potete offrire alcune gocce di acqua zuccherata utilizzando una siringa senza ago solo in caso di evidente disidratazione. Contattate il CRAS Marche per ricevere istruzioni specifiche e per organizzare il recupero.

Alimentazione Naturale e Modalità di Nutrizione dell’Occhiocotto

L’occhiocotto è un insettivoro che integra la dieta con frutti e bacche. Si nutre principalmente di piccoli insetti, larve e ragni. In caso di soccorso, non cercate di alimentarlo autonomamente. Il CRAS Marche somministrerà una dieta specifica a base di insetti vivi o alimenti proteici adeguati.

Habitat Naturale e Comportamento Tipico dell’Occhiocotto

L’occhiocotto vive in cespuglieti, macchie mediterranee e bordi di boschi. È una specie territoriale e attiva che si sposta agilmente tra la vegetazione alla ricerca di cibo. Durante la stagione riproduttiva, costruisce un nido ben nascosto nei cespugli o nei rovi, dove alleva i piccoli.

Problemi di Salute Comuni dell’Occhiocotto e Riconoscimento dei Segnali di Malessere

Gli occhiocotti possono subire traumi dovuti a predazione (spesso da gatti), collisioni con vetrate o disidratazione. Segni di malessere includono letargia, incapacità di volare o piumaggio danneggiato. Contattare il CRAS è essenziale per garantire cure adeguate.

Legislazione Locale e Nazionale per la Protezione dell’Occhiocotto

L’occhiocotto è una specie protetta in Italia ai sensi della Legge 11 febbraio 1992, n. 157, che ne vieta la caccia e la cattura. È tutelato dalla Direttiva Uccelli (2009/147/CE) e dalla Convenzione di Berna, che regolano la protezione degli habitat e delle popolazioni.

Come Contattare un Centro di Recupero in caso di Occhiocotto Ferito: Misure Preliminari e Cosa Aspettarsi

In caso di ritrovamento di un occhiocotto, contattate immediatamente il CRAS Marche. Non cercate di curarlo autonomamente e non somministrate cibo senza indicazioni specifiche. Posizionatelo in un luogo sicuro e tranquillo e attendete l’intervento degli operatori.

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