Descrizione Generale dell’Ibis Sacro (Threskiornis aethiopicus)
L’ibis sacro (Threskiornis aethiopicus) è un uccello della famiglia dei Treschiornitidi, originario dell’Africa subsahariana e del Medio Oriente. In Italia è considerato una specie alloctona e invasiva, introdotta accidentalmente o deliberatamente per scopi ornamentali. Misura tra i 65 e i 75 cm di lunghezza, con un’apertura alare di 110-130 cm e un peso di circa 1,5 kg. È presente nelle Marche in ambienti umidi, come paludi, laghi e fiumi, dove compete con la fauna locale per risorse alimentari.
Identificazione dell’Ibis Sacro: Caratteristiche Fisiche Distintive (Maschio/Femmina)
L’ibis sacro si distingue per il piumaggio bianco candido con piume nere sul collo e sulla coda. Il collo lungo e il capo, privi di piume, sono neri, così come il becco, lungo e ricurvo. Le zampe sono scure e robuste. In volo si riconosce per la silhouette allungata, il collo disteso e le ali larghe. Il dimorfismo sessuale è assente o poco evidente.
L’ibis sacro può essere confuso con altre specie di ibis, come l’ibis eremita (Geronticus eremita), ma si distingue per il piumaggio bianco e le piume nere sulla coda. Rispetto all’airone bianco maggiore (Ardea alba), l’ibis ha un becco curvo e zampe più scure.
Gestione e Primo Soccorso di un Ibis Sacro
Se trovate un ibis sacro in difficoltà, avvicinatevi con calma e utilizzate guanti protettivi per maneggiarlo. Copritelo con un panno leggero per calmarlo e sistematelo in una scatola forata imbottita con carta o materiali morbidi per il trasporto. Non somministrate cibo o acqua senza indicazioni specifiche. Contattate il CRAS Marche per ricevere supporto immediato.
Alimentazione Naturale e Modalità di Nutrizione in Caso di Soccorso dell’Ibis Sacro
L’ibis sacro è onnivoro e si nutre di insetti, pesci, anfibi e altri piccoli animali, oltre a rifiuti organici. In caso di soccorso, non cercate di alimentarlo autonomamente: il CRAS Marche somministrerà una dieta bilanciata composta da piccoli pesci, insetti e mangimi specifici per uccelli acquatici.
Habitat Naturale e Comportamento Tipico dell’Ibis Sacro
L’ibis sacro predilige ambienti umidi come laghi, fiumi, stagni e zone costiere, dove cerca cibo su fondali bassi o tra i rifiuti organici. Nidifica in colonie, spesso su alberi vicini all’acqua, costruendo nidi con rami e materiali vegetali. È un animale gregario e si muove frequentemente in stormi numerosi.
Problemi di Salute Comuni dell’Ibis Sacro e Riconoscimento dei Segnali di Malessere
L’ibis sacro può subire traumi da collisioni con strutture umane o ferite causate da predatori. È vulnerabile a infezioni batteriche, parassiti e intossicazioni alimentari. Segni di malessere includono letargia, piumaggio arruffato, ferite visibili o difficoltà a muoversi. Contattare il CRAS è essenziale per fornire cure adeguate.
Legislazione Locale e Nazionale per la Protezione dell’Ibis Sacro
L’ibis sacro è una specie alloctona invasiva, regolamentata dalla Legge 11 febbraio 1992, n. 157, che ne vieta la detenzione, il rilascio e la riproduzione in natura. La sua presenza in Italia è oggetto di piani di controllo numerico per proteggere la fauna autoctona. Nelle Marche, la gestione di questa specie è finalizzata a limitarne l’impatto sugli ecosistemi locali.
Come Contattare il CRAS Marche in caso di Ibis Sacro Ferito: Misure Preliminari e Cosa Aspettarsi
In caso di ritrovamento di un ibis sacro ferito o in difficoltà, contattate immediatamente il CRAS Marche. Non cercate di curarlo autonomamente e non somministrate cibo senza indicazioni specifiche. Posizionatelo in un luogo sicuro e tranquillo e attendete l’intervento degli operatori.



