Descrizione Generale dell’Astore (Accipiter Gentilis)
L’astore (Accipiter gentilis) è un rapace diurno appartenente alla famiglia degli Accipitridi. Si distingue per le sue dimensioni medie e per l’agilità nel volo tra i boschi, che lo rendono un cacciatore particolarmente efficace. La sua lunghezza varia tra 46 e 63 cm, con un’apertura alare compresa tra 89 e 122 cm. Il peso oscilla tra 520 g nei maschi più piccoli e 2,2 kg nelle femmine più grandi. L’astore è noto per la sua strategia di caccia aggressiva e precisa, predando piccoli mammiferi, uccelli e, occasionalmente, rettili. La specie è distribuita in gran parte dell’Europa, Asia e Nord America, ed è presente anche in Italia, specialmente nelle zone collinari e montane.
Identificazione dell’Astore: Caratteristiche Fisiche Distintive (Maschio/Femmina)
L’Astore presenta un piumaggio superiore grigio-bruno e parti inferiori bianche con striature scure. Gli occhi sono gialli negli esemplari giovani e tendono al rosso negli adulti. La coda è lunga e barrata, caratteristica che facilita le manovre tra la vegetazione.
Il dimorfismo sessuale è evidente: le femmine sono significativamente più grandi dei maschi, con un peso che può superare i 1.5 kg, mentre i maschi raramente superano i 1 kg. Questa differenza consente ai due sessi di cacciare prede di dimensioni diverse, riducendo la competizione alimentare.
L’astore può essere confuso con lo sparviero, ma si distingue perché è significativamente più grande di quest’ultimo ed ha una struttura corporea più massiccia e ali più larghe.
Gestione e Primo Soccorso di un Astore
Se trovate un astore in difficoltà, è importante non toccarlo a meno che non sia in pericolo evidente. Se è necessario intervenire, indossate dei guanti resistenti e mettetelo in una scatola forata, copritelo con un panno leggero e tenetelo lontano dalla luce e da fonti di stress. Non cercate di alimentarlo o dargli da bere. Contattate immediatamente il CRAS Marche per il recupero e la gestione sicura dell’animale, che deve essere effettuata esclusivamente da personale specializzato.
Alimentazione Naturale e Modalità di Nutrizione in Caso di Soccorso dell’Astore
L’astore è un predatore che si nutre principalmente di uccelli, come colombacci e corvidi, e di piccoli mammiferi, come conigli e scoiattoli. In caso di soccorso, non cercate di alimentare l’astore senza la supervisione di personale specializzato. Il CRAS Marche sarà in grado di fornire le indicazioni corrette per l’alimentazione dell’astore in modo sicuro.
Habitat Naturale e Comportamento Tipico dell’Astore
L’astore vive principalmente in boschi di conifere o misti, dove può sfruttare la copertura vegetale per cacciare le sue prede. È un animale territoriale e solitario, eccetto durante la stagione riproduttiva. Nidifica su alberi alti e costruisce nidi voluminosi con rami e foglie. La specie è nota per la sua discrezione e abilità nel mimetizzarsi con l’ambiente circostante.
Problemi di Salute Comuni dell’Astore e Riconoscimento dei Segnali di Malessere
Gli astori possono soffrire di traumi causati da collisioni con auto o vetri e da lotte territoriali con altri rapaci. Possono essere vittime di bracconaggio o avvelenamenti accidentali dovuti a pesticidi o rodenticidi, che entrano nella catena alimentare attraverso le prede. Un astore ferito o malato può presentare piumaggio arruffato, difficoltà a volare, ferite visibili o un comportamento letargico. In tali casi, è necessario l’intervento immediato del CRAS.
Legislazione Locale e Nazionale per la Protezione dell’Astore
L’astore è una specie protetta in Italia ai sensi della Legge 11 febbraio 1992, n. 157, che vieta la cattura, la detenzione e l’uccisione di fauna selvatica. La protezione è rafforzata dalla Direttiva Uccelli (79/409/CEE) a livello europeo. Nelle Marche, normative regionali vietano qualsiasi forma di disturbo o prelievo di esemplari dall’ambiente naturale.
Come Contattare il CRAS Marche in caso di Astore Ferito: Misure Preliminari e Cosa Aspettarsi
In caso di ritrovamento di un astore ferito o in difficoltà, è necessario contattare il CRAS, poiché solo il personale specializzato può gestire l’animale in modo sicuro secondo la legge. Non tentare di curare l’uccello da soli. Tienilo al sicuro e al caldo in un luogo tranquillo e aspetta l’arrivo degli operatori. Il personale del CRAS darà tutte le indicazioni del caso in attesa dell’arrivo dell’operatore.



