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Ghiandaia Marina (Coracias garrulus)

Protetto
Ghiandaia Marina (Coracias garrulus)

Descrizione Generale della Ghiandaia Marina (Coracias garrulus)

La ghiandaia marina (Coracias garrulus) è un uccello variopinto appartenente alla famiglia dei Coracidi, apprezzato per il suo piumaggio dai colori sgargianti. Misura tra i 29 e i 32 cm di lunghezza, con un’apertura alare di 52-58 cm e un peso compreso tra 120 e 170 grammi. È una specie migratrice che nidifica in Europa e trascorre l’inverno in Africa tropicale. Nelle Marche è rara, ma può essere avvistata in habitat idonei durante la stagione riproduttiva o durante il passaggio migratorio.

Identificazione della Ghiandaia Marina: Caratteristiche Fisiche Distintive (Maschio/Femmina)

La ghiandaia marina si distingue per il piumaggio turchese brillante che copre testa, collo e ventre, contrastando con le ali blu scuro e la schiena marrone castagna. Il becco è robusto e nero, leggermente ricurvo, e le zampe sono di un giallo pallido. In volo, si notano le ali larghe con tonalità blu acceso e nero sulle punte, rendendola inconfondibile. Il dimorfismo sessuale è assente.

La ghiandaia marina può essere confusa con il gruccione (Merops apiaster) per la colorazione vivace, ma si distingue per la tonalità turchese uniforme e il becco più robusto. Rispetto alla ghiandaia comune (Garrulus glandarius), presenta una struttura più compatta e colori molto più accesi, senza macchie azzurre sulle ali.

Gestione e Primo Soccorso di una Ghiandaia Marina

Se trovate una ghiandaia marina in difficoltà, avvicinatevi lentamente per evitare di stressarla. Utilizzate guanti per maneggiarla e copritela con un panno leggero per calmarla. Posizionatela in una scatola forata imbottita con carta morbida per proteggerla durante il trasporto. Non somministrate cibo, ma se appare disidratata, potete somministrare alcune gocce di acqua zuccherata con una siringa senza ago. Contattate immediatamente il CRAS Marche per ricevere istruzioni specifiche.

Alimentazione Naturale e Modalità di Nutrizione in Caso di Soccorso della Ghiandaia Marina

La ghiandaia marina si nutre prevalentemente di insetti di grandi dimensioni, come coleotteri e cavallette, ma integra la dieta con piccoli rettili, anfibi e talvolta frutti. In caso di soccorso, è importante non alimentarla autonomamente: il CRAS Marche fornirà una dieta equilibrata composta da insetti freschi o surgelati e integratori proteici.

Habitat Naturale e Comportamento Tipico della Ghiandaia Marina

La ghiandaia marina abita ambienti aperti come praterie, margini boschivi, campi coltivati e aree semiaride. Nidifica in cavità naturali di alberi, pareti rocciose o edifici abbandonati, preferendo zone tranquille con una buona disponibilità di insetti. Durante la migrazione, può essere avvistata in aree umide o pascoli. È una specie solitaria o che vive in coppie durante la stagione riproduttiva, ma si aggrega in piccoli gruppi durante il periodo migratorio.

Problemi di Salute Comuni della Ghiandaia Marina e Riconoscimento dei Segnali di Malessere

La ghiandaia marina è vulnerabile a traumi, come collisioni con automobili o vetrate, e a ferite da predatori. Può soffrire di disidratazione o debilitazione durante la migrazione. Segni di malessere includono difficoltà nel volo, letargia, piumaggio arruffato e ferite visibili. Contattare il CRAS è essenziale per garantire un intervento adeguato.

Legislazione Locale e Nazionale per la Protezione della Ghiandaia Marina

La ghiandaia marina è una specie particolarmente protetta in Italia e tutelata dalla Legge 11 febbraio 1992, n. 157, che ne vieta la cattura, l’uccisione e la detenzione. È inclusa nella Direttiva Uccelli (2009/147/CE) e nell’Allegato II della Convenzione di Berna, che garantiscono la protezione delle specie minacciate e dei loro habitat. Nelle Marche, la sua tutela è prioritaria per la conservazione della biodiversità locale.

Come Contattare il CRAS Marche in caso di Ghiandaia Marina Ferita: Misure Preliminari e Cosa Aspettarsi

In caso di ritrovamento di una ghiandaia marina ferita o in difficoltà, contattate il CRAS Marche. Non cercate di curarla da soli e non somministrate cibo senza indicazioni specifiche. Posizionatela in un luogo sicuro e tranquillo e attendete l’intervento degli operatori, che vi guideranno nelle fasi successive.

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